ECCELLENZE
Non solo "cuddireddre" e dolci: al centro della Sicilia c'è anche la patria della Pesca
Con il riconoscimento IGP della Pesca di Delia diventano 35 i prodotti siciliani che hanno ottenuto i riconoscimenti dei marchi di qualità di valore europeo
Le Pesche di Delia a marchio IGP
Infatti, il 18 gennaio 2021, finalmente, dopo anni di trattative burocratiche, Gianfilippo Bancheri, giovane sindaco di Delia, in carica dal 2018 per il suo secondo mandato consecutivo – il primo iniziato nel 2013 – comunica ai suoi concittadini, attraverso la sua pagina istituzionale di Facebook il risultato raggiunto.
Dopo circa 7 anni, la Pesca di Delia, finalmente, ottiene il marchio IGP.
«È stato un procedimento lungo e complesso, iniziato tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 – dice Bancheri, che con tenacia sostiene anche di non aver mai smesso di credere al possibile raggiungimento di questo importante riconoscimento -. Tanti sono stati i passaggi burocratici».
«Il disciplinare, infatti, è stato redatto prima dall’Ufficio Agricoltura di Delia, con a capo l’assessore Antonio Gallo, poi è passato al vaglio dell’Assessorato Regionale, successivamente è stato trasmesso al Ministero delle Politiche Agricole e, infine, alla Commissione Europea - spiega il sindaco -.
Uno studio approfondito e che ha richiesto maggiore tempo e sforzo è stato quello sulle aziende agricole che lavorano la pesca da un periodo di tempo determinato e preciso che va dai 20 ai 30 anni.
«Ho iniziato l’iter burocratico già durante il mio primo mandato - aggiunge - e l’ho portato avanti grazie anche al lavoro di Antonio Gallo, mio attuale assessore.
La nostra pesca vale, merita questo riconoscimento perché ha delle caratteristiche oggettive che le hanno, appunto, permesso di conseguire il marchio IGP».
Come si legge nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE C 18/45 del 18/01/2021) "l’indicazione Geografica Protetta “Pesca di Delia” è riservata alle varietà di pesche, a polpa gialla o bianca e alle varietà nettarine a polpa gialla, appartenenti alla specie Prunus persica, che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.
Infatti, i frutti, sia di pesche che di nettarine, presentano un certo livello zuccherino, delle qualità gustative e un periodo di maturazione e durezza della polpa che si distinguono dai frutti della stessa tipologia ottenuti nelle altre zone di coltivazione.
Gianfilippo Bancheri è pienamente soddisfatto e quasi commosso per il risultato raggiunto. «È un momento storico importante per il nostro paese a vocazione agricola, questo significa una crescita esponenziale della realtà locale e acquista valore, i produttori stessi acquistano valore e così anche l’associazione per la tutela della “Pesca di Delia”, il cui contributo è stato molto importante, è un beneficio per tutta la cittadinanza»
Sebbene sia stato raggiunto un traguardo importante, c’è ancora tanto da lavorare poiché la valorizzazione e la tutela della Pesca IGP richiedono ulteriori sforzi «ma adesso il lavoro della politica è terminato, d’ora in poi avrà voce in capitolo principalmente il Consorzio Agricolo».
Diventano così 35 i prodotti siciliani che hanno ottenuto i riconoscimenti DOP e IGP – marchi di qualità di valore europeo che vengono attribuiti a prodotti la cui qualità è fortemente legata al territorio – nello specifico 20 prodotti a marchio DOP e 15 a marchio IGP.
La rete della biodiversità agricola siciliana dunque si amplia e il cibo torna ad essere il soggetto principale della Sicilia centrale.
Nuovamente il cibo diventa elemento per fare rete, per rafforzare l’economia, ma soprattutto quel recupero dell’identità del territorio tanto caro al progetto di spessore regionale quale è il Primo Parco dello Stile di Vita Mediterraneo, nato a Caltanissetta lo scorso ottobre, al quale il comune di Delia ha subito aderito firmando il partenariato di comunità.
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